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Perchè è così difficile cambiare

Cambiamento  -  

Data di pubblicazione: 7 Marzo 2023

Viviamo in una realtà in continuo cambiamento. Pensiamo solo alla velocità con cui cambia la tecnologia: nuovi modelli di smartphone e di computer, la digitalizzazione di contenuti, sempre più servizi on-line. Certo abbiamo indiscutibili vantaggi, ma anche, per alcuni di noi, una difficoltà: capire questa realtà digitale e adeguarsi.

Allo stesso modo anche le professioni sono in continuo cambiamento, nuovi lavori nascono aprendo a nuove opportunità lavorative al punto che molti studenti di oggi faranno, al termine della loro vita scolastica, un lavoro che ancora non esiste!

Cambiare è quindi diventato una “costante”. Ma in natura lo è sempre stato: la natura costringe piante ed animali a cambiare in continuazione per adattarsi alle nuove condizioni. Si chiama evoluzione naturale!

Tuttavia, il cambiamento è, per qualcuno di noi, difficile da gestire. Perché?

Siamo abitudinari, la nostra mente lo è. Una volta che abbiamo capito come fare una cosa, è faticoso imparare un nuovo modo di farla. Nell’apprenderlo abbiamo paura di non essere all’altezza, di deludere qualcuno, anche noi stessi. Abbiamo paura di perdere il controllo: “se non sarò capace di farlo cosa succederà?” e ancora “squadra che vince non si cambia”, “ho sempre fatto così perché ora dovrei fare diversamente”. Sono tutte credenze limitanti che tendono a mantenere le cose come stanno. Il problema è che intorno a noi il cambiamento procede, imparare ad accettarlo è quindi inevitabile.

Quando ci accorgiamo che qualcosa è cambiato le sensazioni più comuni sono la rabbia, la resistenza, “perché non può tornare tutto come prima?”. Non stiamo accettando la nuova realtà. Ansia, agitazione, insoddisfazione e tutto ciò che ne deriva sono i principali stati d’animo. Cosa possiamo fare?

Resistere al cambiamento non serve. Diventare più forti per sopportare la nuova realtà serve solo a superare il momento, ma al prossimo inevitabile cambiamento cosa faremo? Potremo ancora diventare più forti?  Possiamo sopportare nuovamente questi stati d’animo tentando di soffocarli e di andare oltre? Oppure meglio trovare il modo di accettarli e gestirli?

Oggi abbiamo la fortuna di poter accedere a diverse tecniche che possono aiutare le persone ad accettare un cambiamento e a gestirlo in un’ottica Antifragile. Antifragile vuol dire che non sono io a diventare più forte ma mi adatto al cambiamento, cambio anche io. Ancora una volta il pensiero va alla natura. Per esempio se in un fiume la temperatura dell’acqua scende non solo per qualche giorno ma per molto tempo, solo i pesci in grado di adattarsi sopravviveranno. Quelli che tentano di resistere, prima o poi, non sopporteranno più le nuove rigide temperature.

Per cambiare in quest’ottica Antifragile possiamo avvalerci dell’aiuto di un coach che ci aiuti nel mettere a fuoco nuovi modi di agire, nuovi modi di vedere le cose concentrandosi non su ciò che non c’è più, ma su ciò che c’è ora e su ciò che vogliamo ottenere, di buono, dal cambiamento. L’ottica è l’evoluzione, verso il futuro!

Di fronte ad una modifica di abitudini in qualsiasi ambito della nostra vita possiamo:

  • Concentrarci su ciò che vorremmo, in positivo. Definire un obiettivo per superare questo cambiamento che sia in positivo, energizzante, insomma che ci faccia “vibrare”
  • Mettere a fuoco una prima azione che possa aiutarci ad andare nella direzione dell’obiettivo. Non è necessario infatti avere chiaro tutto il percorso. Andiamo per passi successivi ed esperimenti
  • Sbagliare non è drammatico e non deluderemo nessuno. Stiamo solo imparando come non fare qualcosa. E’ quindi un apprendimento!
  • Possiamo rivolgerci ad un professionista che ci aiuti in questo percorso di accettazione e tra questi sicuramente il coach

Per utilizzare una metafora, se vogliamo trasportare un bicchiere di cristallo su un’auto che percorre una strada sterrata, dovremmo dotarci di una scatola molto resistente ed imbottita. Siamo certi che gestirà tutte le buche possibili? No, non possiamo saperlo a priori. C’è un altro modo? Certo, facciamoci domande nuove: è necessario trasportare quel bicchiere? E se utilizzassimo un bicchiere di plastica? Le domande, se ben strutturate possono farci mettere a fuoco nuove prospettive anche di fronte ad una sfida che non avevamo previsto: la strada sterrata.

Possiamo farlo da soli o…con l’aiuto di un coach, un professionista che, attraverso domande sfidanti ci aiuta a vedere nuove prospettive.

Ti aspetto per una sessione conoscitiva gratuita!

Stefano

L'autore

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