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Teen Coaching per gli adolescenti

Data di pubblicazione: 7 Febbraio 2023

Insomma… questi adolescenti sono i peggiori di sempre!

Ma se i peggiori di sempre erano quelli di Socrate, (filosofo nato nel 470 avanti Cristo) che diceva: “…La nostra gioventù ama il lusso, è maleducata, si burla dell’autorità, non ha alcun rispetto degli anziani. I bambini di oggi sono dei tiranni, non si alzano quando un vecchio entra in una stanza, rispondono male ai genitori. In una parola sono cattivi.”
Forse, Socrate, non sapeva che i suoi adolescenti erano meglio di quelli di Platone, suo discepolo, che a suo tempo invece scriveva:” …oggi il padre teme i figli. I figli si credono uguali al padre e non hanno né rispetto né stima per i genitori. Ciò che essi vogliono è essere liberi.”

Ma allora, i nostri adolescenti in che posizione si piazzano?

C’è una classifica ufficiale, come esiste quella che indica la migliore scuola dell’anno, il miglior progetto del secolo o la razza migliore di cane da compagnia mai creata prima?

Insomma, come facciamo a sapere se dobbiamo condannarli o assolverli, promuoverli o bocciarli o peggio ancora considerarli meritevoli di attenzione oppure no?

L’adolescenza è da sempre considerata un periodo misterioso della vita, mitizzato e ricco di luoghi comuni, come la sempre citata tempesta ormonale, che regna sovrana nei discorsi di genitori che si consolano reciprocamente fuori dal cancello della scuola, ma altresì un periodo oscuro, come spesso descritto dal padre della psicologia, Sigmund Freud.

Ciò che sappiamo oggi, grazie anche alle neuroscienze, è che l’adolescenza non è solo mistero, è anche un periodo fertile, complesso, durante il quale si moltiplicano i sentimenti e le intelligenze, emerge la coscienza e si sviluppano incredibili potenzialità individuali.

Insomma se l’adolescente fosse una stagione sarebbe la primavera, se fosse un ordigno sarebbe nucleare e se fosse un punto nella storia sarebbe il Big Bang.

In ogni caso, un nuovo inizio, diverso dalla fine conosciuta e confortevole, diverso nel corpo, nelle relazioni e nelle idee. Quelle stesse idee che sembravano chiare e giuste, all’improvviso si annebbiano e si trasformano in pensieri ingombranti, per loro privi di senso, pensieri inghiottiti per anni, che in adolescenza diventano stucchevoli e indigesti.

Proprio in questo nuovo inizio dove tutto cambia volto, come se non bastassero i dubbi e le paure che questa trasformazione intima e sociale comporta, i ragazzi si trovano a dover interpretare i comportamenti, dipanare i dubbi e rassicurare dalle paure gli stessi genitori che, disorientati dal cambiamento, cercano di “resistere”, talvolta tenendoli più a lungo possibile nel nido come cuccioli o disegnando per loro la “retta via”

E così, in questo vortice di emozioni, di aspettative disattese, di silenzi ed errori, l’adolescente, inizia a cercare una fonte di sorrisi, di condivisione e di comunità, che quanto più possibile lo alleggerisca, e nel tempo, tutte le paure da cui la famiglia è fuggita, rischiano di diventare realtà.

Quindi, come ci si può difendere da questa “catastrofe familiare”?

“Scatenando l’inferno!” direbbe il generale Massimo Decimo Meridio, comunemente conosciuto come “il Gladiatore”.

Ma è la guerra che vogliamo fare con i nostri figli?

Li vogliamo annientare, sconfiggere, umiliare?

E noi, vorremmo essere annientati, sconfitti, umiliati?

L’adolescenza è una stagione, ma non è la loro stagione! è la stagione di tutta la famiglia.

Potrebbe una pianta germogliare se non ci fosse il sole tiepido di Marzo e se non ci fossero le piogge di Aprile?

Da quel giorno in cui si è alzato timidamente in piedi e ha azzardato il primo passo, è cambiato tutto, se è un maschio probabilmente ha il motorino, ascolta musica assordante e va a scuola da solo. Se è femmina invece, probabilmente si trucca gli occhi, passa ore a chattare con le amiche del momento e parla “in corsivo”

Ma come nei giorni dei primi passi, hanno paura!

Paura di sbagliare, di cadere, di non essere abbastanza bravi, di essere derisi o peggio ancora rifiutati, solo che diversamente da quel giorno lontano in cui istintivamente si attaccavano alla mano di chi li sorreggeva, oggi spesso non trovano una mano tesa, ma un indice puntato davanti al viso.

Non esiste il comportamento giusto del genitore perfetto, ma esistono emozioni e sentimenti, che se ascoltati e allenati, possono facilitare entrambe le parti in questa difficile e storica danza, fra genitori e figli.

Così, per tutti i genitori in ascolto, il mio ultimo riferimento va Giovanni Boccaccio, scrittore e poeta italiano del XIV secolo, che già allora, scelse di aprire con questo verso il proemio del Decameron “…Umana cosa è l’avere compassione degli afflitti…”

E intesa la compassione come quell’atteggiamento comprensivo e soccorrevole, quel sentimento di pietà verso chi è infelice, verso i suoi dolori, le sue disgrazie, i suoi difetti (Ciit.1 Vocabolario Treccani), praticarla, è un gesto d’amore, per Noi e per i nostri figli.

In chiusura, non per importanza… 

Chiediti:

La “retta via” che hai pensato per lui e vorresti seguisse, con la scuola giusta, lo sport giusto, gli amici giusti, il master giusto e il lavoro giusto…

E’ giusto per chi?

Ricordati:

– Lui non è perfetto, ma nessuno lo è

– Prima di essere un adolescente, è tuo figlio

Se vuoi capire meglio come il Coaching può aiutare gli adolescenti, contatttami per una sessione conoscitiva gratuita!

A presto!

Sara Colussi

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